La consulenza tecnica di parte nel corso di un contenzioso (ossia quando si fa causa) viene solitamente avviata in presenza di una Consulenza Tecnica di Ufficio (C.T.U.) e quindi con l’esclusivo
compito di affiancamento nella consulenza d’ufficio al Consulente nominato dal Giudice.
Sebbene questa rappresenti la prassi si ritiene che il miglior approccio per perseguire gli obiettivi prefissati e per aumentare le probabilità di un esito favorevole, sia quello di servirsi del
consulente di parte anche nella fase di preparazione del contenzioso affiancandolo all’operato del difensore, se la nomina riguarda la parte attrice (quella che fa causa). Se, invece, il
consulente di parte è nominato dalla parte convenuta (quella che è chiamata in causa) sarebbe auspicabile che questi partecipasse alle strategie difensive sin dall’inizio della difesa in
giudizio.
Vi è da dire ancora ad onor del vero, che, nel caso riguardante la parte che inizia una causa, il consulente di parte viene coinvolto anche prima del giudizio ma solo parzialmente per offrire,
senza alcun coordinamento né sugli scopi e né sulle modalità per raggiungere tali obbiettivi, richiedendo allo stesso una perizia iniziale per “far causa” senza però essere contestualmente
supporto alla difesa imbastita dell’avvocato.
L’importanza di un operato consono e competente del c.t.p. è fondamentale per il buon esito della causa, perché, in materie tecniche, solo un esperto forense nell’argomento di cui tratta la causa
può fornire gli elementi necessari e corretti al difensore per affrontare un giudizio con una maggiore probabilità di successo.
Quindi l’ultima parola al committente che quando ha un problema contestualmente dovrebbe rivolgersi sia ad un avvocato che richiedere un parere coordinato ad un tecnico specialista operante nel
settore dell’ingegneria legale al fine di verificare da quest’ultimo la questione dal solo punto di vista tecnico. Infatti solo un illuminato committente comprenderà che l'approccio
migliore per affrontare problematiche connesse a questione tecniche (edilizia, salute, amministrazione, tassazione ecc.) deve partire "col piede giusto" nella fase preparatoria (che è ancora più
importante di quanto accadrà in seguito nel giudizio di merito) senza timore alcuno sulla possibile sovrapposizione delle competenze tra consulente tecnico di parte e difensore legale poiché il
tecnico legale e l'avvocato sono complementari e, contrariamente a quanto si crede, non è possibile che si sovrappongano le funzioni ma al più le sole conoscenze.